di Rosaria Guacci
Un'isola non c'è se non la vedi. Poi
cominci a pensarla, ti ingegni ad andarci e allora l'isola esiste. È Saseno,
l'isola dell'infanzia di Rina Durante, scrittrice, intellettuale salentina che
Caterina Gerardi, fotografa documentarista vuol trovare per dare forma a quei
primi anni selvaggi, immensamente liberi ma anche "ubbidienti"
dell'amica. Mare accecante, fioritura di piante selvatiche che mangia tutto
quello che non è acqua salata e edifici fatiscenti, prima italiani (periodo
fascista) poi albanesi (periodo socialista). Vediamo sentiamo Rina e le sorelle
bambine; veniamo anche a sapere della madre e del padre capoposto militare di
quello scoglio strategico perso in un azzurro che è anche implacabile. Risate,
frasi di donne piccole, poi cresciute; canzoni di marinai o del giradischi di
casa - ed è il mondo che entra di prepotenza nell'eremo. Vestiti scuri,
quaderni, libri, le prime poesie e gli abbozzi dei lavori teatrali che saranno
la passione della Rina adulta.
Il valore aggiunto di questo film è l'aver saputo comunicare l'emozione ma anche lo spaesamento di una donna in cerca dei segni dell'altra che sente come una viva parte di sé. È regista e ne ha gli strumenti: ripresa dopo ripresa, li rintraccia.
Nel film di Caterina l'isola c'è, e c'è anche uno spaccato di poesia nello stile asciutto, scabro che le appartiene.
Il valore aggiunto di questo film è l'aver saputo comunicare l'emozione ma anche lo spaesamento di una donna in cerca dei segni dell'altra che sente come una viva parte di sé. È regista e ne ha gli strumenti: ripresa dopo ripresa, li rintraccia.
Nel film di Caterina l'isola c'è, e c'è anche uno spaccato di poesia nello stile asciutto, scabro che le appartiene.
Docufilm "L'isola Di Rina"
di Caterina Gerardi,
Circolo della Rosa di Milano,
visto sabato 22 marzo.
di Caterina Gerardi,
Circolo della Rosa di Milano,
visto sabato 22 marzo.
Nessun commento:
Posta un commento